-L’assemblea si apre alle ore 15.00 presso l’aula 1 della facoltà di Giurisprudenza di Roma della LUMSA .-
Prende la parola la prof. Chapman.
L’incontro si situa all’interno della celebrazione del 70° anniversario della fondazione dell’Ateneo . Un incontro analogo viene effettuato presso la Facoltà di Lettere e Scienze della Formazione su temi diversi.
Si è pensato di proporre un argomento su cui riflettere. Le riflessioni sui valori devono ispirare l’attività degli studenti che trovano una realizzazione concreta nelle proposte verso una nuova Carta dei diritti e dei doveri.
Si chiariscono in seguito le modalità di svolgimento dell’assemblea.
Si dichiara la disponibilità degli studenti del Comitato promotore di elaborare in maniera scritta un testo da presentare entro il 13 Marzo accompagnato dalla presentazione del progetto al Rettore.
Prende in seguito la parola la prof. Baccari, che introduce una riflessione riguardante i valori che devono essere sottesi alla realizzazione della Carta.
Svariati nomi si possono dare al progetto; ci si deve accordare su alcuni principi prescindendo da qualsiasi aggettivazione che potrebbe arrivare a comprimere la natura del principio stesso. La parola “diritto” è inflazionata e viene dato pochissimo spazio al termine “dovere”. Ad ogni diritto deve corrispondere un dovere ed è proprio il dovere a garantire il rispetto dei diritti stessi. Viene poi sottolineata l’usanza del giuramento presente nelle università moscovite focalizzando sulla misura dell’impegno e sulle conseguenze della violazione del giuramento .
Si aderisce non mossi da una futura premiazione ma per manifestare la propria condizione in maniera seria; serietà sottolineata dal sacramentum ius iurandum .
Si pone in seguito l’attenzione sul problema dell’onestà , focalizzando su quello che è il principale dei tre praecepta iuris: “ oneste vivere”. Deve essere sentita da parte degli studenti un certo dovere ad adempire a quanto suggerito dai Professori per realizzare un interesse per la collettività. Per quanto riguarda l’onestà intellettuale questa deve essere connessa con la conoscenza e la libertà intendendo la Carta come uno strumento per la ricerca della verità, il cui luogo d’attuazione è rappresentato dall’Università ( in fide et humanitate).
Prende la parola il prof. Galli chiarendo il significato del termine “Libera Università” sottolineando il suo impegno sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, la mancanza di una disciplina specifica e infine i parametri esterni ed interni che la caratterizzano.
I rappresentanti in consiglio di facoltà Mariangela De Santis e Michele Liberatore portano il loro saluto all’assemblea e riconoscono il lavoro svolto dal comitato promotore.
I professori lasciano l’aula e prendono la parola gli studenti con la presentazione delle slides di presentazione dei concetti , partendo dai fondamenti principali del progetto e dall’origine del termine “diritti e doveri”.
Si pone in seguito la questione relativa all’intitolazione della Carta.
Interviene uno studente sottolineando la questione relativa ai diritti e doveri con la necessità di dare importanza ai doveri.
Vi è un secondo intervento da parte di un altro studente che sottolinea l’equità nel valore dato alla titolazione .
Si propone in seguito una votazione riguardo la titolazione della carta per lasciarla “carta dei diritti e dei doveri degli studenti LUMSA” o “carta dei doveri e dei diritti degli studenti LUMSA”: il risultato della votazione è il seguente: 2 astenuti, 3 a favore del cambiamento della titolazione a “carta dei doveri e dei diritti degli studenti LUMSA” , la restante parte (maggioritaria) a favore della titolazione “carta dei diritti e dei doveri degli studenti LUMSA”. Di conseguenza la titolazione resta invariata.
Per quanto riguarda la stesura della Carta si pone la questione se realizzarla sottoforma di manifesto o sottoforma di un testo redatto in articoli.
Si apre la votazione : con il risultato che tutti gli studenti si dichiarano favorevoli alla struttura in articoli con prefazione in forma di manifesto. Ha inizio il dibattito: si vuole cercare il principio da inserire nella Carta e vengono lette le richieste lasciate dagli studenti nel bussolotto presente all’infopoint della Facoltà di Giurisprudenza.
“ – CARTINE GEOGRAFICHE NELLE AULE DI STORIA
- SERVIZIO FOTOCOPIE
- VISITE AD ORGANISMI NAZIONALI
- PAUSA PRANZO CON SERVIZIO DI MENSA
- RICHIESTA PER UN MIGLIOR SERVIZIO IN AULA INFORMATICA
Le richieste devono essere trasformate in principio. Prima di formulare i principi bisogna analizzare la struttura della Carta. Viene approfondito il tema della dignità dello studente sottolineando il carattere di pragmaticità attribuito alla Carta; sono necessarie delle idee e dei principi concreti. La Carta sarà redatta partendo da due principi: esigenza di una formazione a livello pratico e principio dell’informazione.
Si pone poi l’attenzione sulla riflessione espressa dagli studenti di psicologia per un maggior inserimento nelle strutture lavorative.
Viene in seguito sottolineata la necessità di una maggiore informazione delle matricole dall’inizio fino alla fine del corso di studi .
C’è un intervento da parte del Rappresentante degli Studenti del Corso di Laurea in Giurisprudenza Mario Carriero che esprime la volontà di accomunare le richieste per formulare i principi , indicandosi come punto di riferimento per tutti gli studenti.
Viene proposto un allungamento delle sessioni d’esame e il diritto di presentarsi a tutte le sessioni. Accanto a questo si sottolinea il principio delle corrette valutazioni e la necessità di verbalizzazione degli esami stessi.
Prende la parola Virgilio Falco sottolineando il concetto di università-comunità che deve essere compreso dagli studenti. Si esprime la necessità di modificare la concezione dell’Università intesa come comunità rappresentante, un punto di riferimento saldo per tutti gli studenti e per le loro attività extra-universitarie.
Arianna Morello discute sull’organizzazione degli appelli d’esame sottolineando il dovere di offrire ampia scelta per l’approfondimento degli argomenti .
Bernald Shehas nterviene sottolineando i valori costituzionali dello Stato e la responsabilità degli studenti in sede d’esame.
Alberto Maria Viceconte esprime la necessità di far valere il principio di osservanza delle festività, in quanto la nostra è un’università cattolica, ed in questo viene seguito da Bernald Shehas che ribadisce la questione dell’osservanza ai principi con il disaccordo di alcuni studenti. Infine Rosanna Pallotta legge l’art.2 dello Statuto della Lumsa (“Le finalità”).
-L’assemblea si chiude alle ore 17.00-
I Moderatori Il Segretario
Virgilio Falco e Alberto Viceconte Federica Schwenbtauer